FORRE DEL RIO GRANDE
11.06.2017 07:00
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Senza alcuna ombra di dubbio è uno degli itinerari più suggestivi e più interessanti sia a livello paesaggistico che vegetativo.
A confine fra il comune di Valfabbrica e di Assisi il torrente “Rio Grande” ci offre un paesaggio ancora incontaminato dalla presenza antropica, caratterizzato da una formazione vegetativa costituita prevalentemente da specie arboree ed arbustive tipiche della macchia mediterranea: lecci (Quercus ilex), ginestra (Spartium iunceum), ginepro rosso (Citisusscoparius Junipertiboxi cedrus) estraccia brache (Smilaxaspera); in pochi metri si passa da un ambiente vegetativo caratterizzato dal Lauretum freddo all’ambiente del Lauretum caldo, tipico delle coste tirreniche.
Le numerose specie termofile qui presenti ci fanno capire che sia a livello geologico che a livello climatico ci troviamo in una sacca atipica della zona preappenninica dove è presente un microclima anomalo e grazie a questo ed alla morfologia accidentata dal terreno, le forre del Rio Grande offrono all’attento e rispettoso visitatore uno scenario unico per la sua bellezza.
Lungo il percorso si trova il ponte delle Imposte, ponte rifatto dove si impostavano le cataste di legna per essere trasportate.
Subito dopo si vedono pochi ruderi di un Lazzaretto del tempo di S. Francesco.
Nella parte centrale del percorso si incontrano luoghi legati alla tradizione popolare (catinacci, tana della volpe, fornace, mulino).
La parte più significativa del percorso è rappresentate dalle Forre (strettura) e dal suo microclima mediterraneo.
Deviando verso destra, percorrendo una strada vicinale, si arriva a Torre Mammona, antico convento francescano, sorto su resti longobardi.
Salendo a destra per 800 mt. si incontra la Badia di Campolongo, antico monastero benedettino.
Il percorso attraversa più volte il Rio Grande ed è necessario, pertanto, un’attrezzatura adatta.
A confine fra il comune di Valfabbrica e di Assisi il torrente “Rio Grande” ci offre un paesaggio ancora incontaminato dalla presenza antropica, caratterizzato da una formazione vegetativa costituita prevalentemente da specie arboree ed arbustive tipiche della macchia mediterranea: lecci (Quercus ilex), ginestra (Spartium iunceum), ginepro rosso (Citisusscoparius Junipertiboxi cedrus) estraccia brache (Smilaxaspera); in pochi metri si passa da un ambiente vegetativo caratterizzato dal Lauretum freddo all’ambiente del Lauretum caldo, tipico delle coste tirreniche.
Le numerose specie termofile qui presenti ci fanno capire che sia a livello geologico che a livello climatico ci troviamo in una sacca atipica della zona preappenninica dove è presente un microclima anomalo e grazie a questo ed alla morfologia accidentata dal terreno, le forre del Rio Grande offrono all’attento e rispettoso visitatore uno scenario unico per la sua bellezza.
Lungo il percorso si trova il ponte delle Imposte, ponte rifatto dove si impostavano le cataste di legna per essere trasportate.
Subito dopo si vedono pochi ruderi di un Lazzaretto del tempo di S. Francesco.
Nella parte centrale del percorso si incontrano luoghi legati alla tradizione popolare (catinacci, tana della volpe, fornace, mulino).
La parte più significativa del percorso è rappresentate dalle Forre (strettura) e dal suo microclima mediterraneo.
Deviando verso destra, percorrendo una strada vicinale, si arriva a Torre Mammona, antico convento francescano, sorto su resti longobardi.
Salendo a destra per 800 mt. si incontra la Badia di Campolongo, antico monastero benedettino.
Il percorso attraversa più volte il Rio Grande ed è necessario, pertanto, un’attrezzatura adatta.