Grotta del Petrienno
09.06.2019 07:00
La grotta è praticamente invisibile anche se le dimensioni sono ragguardevoli, infatti parliamo di circa 60 metri di larghezza e 15 di profondità, ma è integralmente coperta dagli alberi che la nascondono alla vista delle persone inesperte e incassata in una stretta valle del tutto invisibile a distanza.
Per entrare nella grotta occorre guadare il fiume e passare sotto la cascata e ciò può diventare un problema nei periodi di piena dello stesso, ma cose normali il percorso è affascinante.
Durante l’ultima guerra la grotta è stata rifugio di alcuni soldati americani e la testimonianza del loro passaggio è documentata da alcune scritte che gli stessi hanno lasciato sulle pareti.
L’ambiente della grotta è caratterizzato da strutture addossate alla roccia, sono i resti tangibili di una popolazione che aveva fatto di questi luoghi la propria casa mantenendosi con la pastorizia e con la coltivazione, manutenzione e sorveglianza delle aree boschive.
Gli ambienti che avevano realizzato sono unici nel loro genere, fatti con materiali del luogo e addossate alle pareti di arenaria, in simbiosi con l’ambiente circostante.
Le strutture sono a due piani con scala esterna in legno, utilizzando il piano terra per il ricovero degli animali, il soppalco superiore, costituito da una struttura portante in travi di legno con ripiano di tavole e piccoli tronchi serviva per l’essiccazione delle castagne e deposito per il fieno e la “sfoglia” (nel gergo dialettale la sfoglia era costituita dai ramoscelli e dalle foglie più tenere che, raccolti nei mesi estivi, venivano poi conservati ed utilizzati come fieno per i mesi invernali).”
Nelle vicinanze si trova anche una località detta “Le Pagliare”, un insediamento rurale, probabilmente di origine medievale, con manufatti del genere appena descritto utilizzati come magazzini di paglia e fieno.
Sul tetto della grotta si sono formati dei “disegni” generati dall’erosione dell’arenaria dovuta agli agenti atmosferici (vento ed acqua) che hanno in qualche modo “ricamato” la roccia.
Nelle limpide e incontaminate acque del torrente vive ancora il Gambero di fiume ( Austropotamobius pallibes )a dimostrazione della purezza ed integrità dell’ambiente.